Yakuza, la mafia giapponese
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Secondo lo scrittore Atsushi Mizoguchi, il nome deriva dall’unione di tre parole: ya (“otto”), ku (“nove”) e sa (“tre”). QUESTI TRE NUMERI RAPPRESENTANO il punteggio perdente in un gioco di carte molto popolare nelle bische controllate dai mafiosi, detto lo Hanafuda. nei telegiornali e negli scritti sentirete però molto spesso la parola bōryokudan (暴力団) che significa “gruppo violento”.
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Il sistema Yakuza è quello della famiglia patriarcale, dove i ruoli non sono messi in discussione e l’obbedienza alle regole è cieca. Tuttavia, a differenza di altre organizzazioni criminali, il legame non è di sangue. i suoi membri non si nascondono. In Giappone è normale che gli adepti presentino il loro biglietto da visita, abbiano un logo ufficiale e non nascondono il loro capo o la loro sede.
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I tatuaggi noti come irezumi (da ireru, “inserire”, e sumi, “inchiostro”) sono spesso realizzati utilizzando strumenti fatti a mano e non elettrici con aghi di bambù o di acciaio affilato. La procedura è molto costosa, dolorosa e può richiedere anni per essere completata. Le pelli tatuate dei membri della yakuza morti avrebbero persino un mercato nero come merce da esposizione in alcune gallerie d’arte.
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Lo yubitsume (指詰め "accorciamento di dita") è un rituale per espiare la colpa di gravi scorrettezze compiute verso l’organizzazione. è un modo per essere puniti o per mostrare scuse sincere e consiste nell'amputazione delle falangi del proprio mignolo.